Istat, i dati sul Pil nel secondo trimestre del 2020: Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi.
L’istat rivede al ribasso le stime del Pil dell’Italia per quanto riguarda i mesi duri dell’emergenza coronavirus, quelli del lockdown.
Istat, i dati sul Pil nel secondo trimestre del 2020
Secondo le nuove stime del Pil, nel secondo trimestre del 2020 il calo ha raggiunto quasi il 13 per cento rispetto al mese precedente (12,8% per l’esattezza). Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il calo raggiunge il 17,7%
“Nel secondo trimestre del 2020 il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% nei confronti del secondo trimestre del 2019.
La stima preliminare della variazione congiunturale del Pil diffusa il 31 luglio 2020 era stata del -12,4% mentre quella tendenziale del -17,3%.
La variazione acquisita per il 2020 è pari a -14,7%”, recita la nota Istat sull’andamento del Pil nel secondo trimestre del 2020.
Il dato sulla domanda: “Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi”
“La domanda nazionale al netto delle scorte ha contribuito per -9,5 punti percentuali alla contrazione del Pil, con -6,7 punti dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, -2,6 punti degli investimenti fissi lordi e -0,2 punti della spesa delle Amministrazioni Pubbliche (AP). Anche la variazione delle scorte e la domanda estera netta hanno contribuito negativamente alla variazione del Pil, rispettivamente per -0,9 e -2,4 punti percentuali.
Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell’11%”, conclude la nota.
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